Il calcio italiano è pronto a cambiare. Vi abbiamo già raccontato a partire dalla giornata di ieri di una possibile riforma dell’intero sistema calcistico tricolore. La riforma in questione prevederebbe la riduzione dei club professionistici da 100 a 60, con la cancellazione del campionato di Serie C.
A tal proposito abbiamo sentito l’allenatore del Marsala, Nicola Terranova, il quale si è mostrato sfavorevole alla possibile riforma del calcio italiano:
RIFORMA CALCIO ITALIANO – Devo dire che non sono affatto convinto di come è stato proposto il nuovo format del calcio italiano. Se venisse approvato questo format, per come è stato prospettato, si creerebbe un divario enorme tra la serie A e tutte le altre serie. Con la profonda crisi economica che il calcio già viveva, unita alla profondissima crisi dovuta al Covid -19, non credo che si possano formare due gironi di serie B con 20 squadre. Già in Serie C la stragrande maggioranza delle società non riuscivano a sostenere le spese economiche per svolgere un dignitoso campionato, come potrebbero, dall’oggi al domani, portare a compimento un campionato di serie B? Tolte le squadre che attualmente sono nelle primissime posizioni dei tre gironi di serie C, quali e quante società sarebbero in grado di poter allestire una squadra per affrontare un torneo di serie B? Se venisse eliminata l’attuale serie C con il varo di una ipotetica Terza Serie composta da tre gironi ciascuno di venti squadre provenienti dall’attuale serie D e dalle rimanenti società’ della scomparsa serie C, avremmo un salto abissale fra il professionismo ed il dilettantismo.
TERZA SERIE – Per come è stata prospettata la Terza Serie a me sembra avere lo status di dilettante, si parla di rimborsi per i calciatori ed i tecnici e non più di contratti. In questo modo una società di Terza Serie, vince il campionato di pertinenza e si trova catapultata in un campionato professionistico senza averne la struttura societaria, senza saperne di contratti, di fiscalità, di obblighi contributivi. Io credo che tra il professionismo della serie A e B ed il dilettantismo della Terza Serie sarebbe necessario mantenere una classe intermedia professionistica per rendere meno traumatico, per le società stesse, un eventuale salto in categoria superiore.
PROPOSITI FUTURISTICI DILETTANTISMO – Io credo che bisogna attenzionare con grande sagacia e lungimiranza tutto il mondo che gravita nei dilettanti che, specialmente nelle regioni del Sud, di Dilettantismo ha soltanto il termine in quanto già nell’attuale serie D ed in molte società di Eccellenza il calcio viene inteso e vissuto come professionismo e non come dopolavoristico. Occorre operare una profonda riforma nel calcio dei Dilettanti favorendo si l’inserimento dei giovani ma salvaguardando il lavoro e la dignità degli addetti ai lavori e la serenità delle loro famiglie.
Ringraziamo il tecnico del Marsala Nicola Terranova per la disponibilità e cordialità mostrata durante l’intera intervista.