Il calcio italiano potrebbe cambiare, radicalmente. Stando a quanto vi abbiamo raccontato già dalla giornata di ieri, infatti, potrebbe essere presto approvata una riforma dei campionati, che comprenderebbe le categorie dalla B alla D, e che porterebbe a una drastica riduzione del numero delle squadre professionistiche, dalle attuali 100 fino ad un totale di 60. Tante le voci dei tesserati dei vari club, più o meno coinvolti, che nelle ultime ore si stanno susseguendo, tra chi ritiene che la riforma sia l’unica soluzione per porre rimedio alle tante difficoltà che una Serie C a livello professionistico comporta, e chi, al contrario, crede che l’intera manovra sia da strutturare in maniera completamente differente.
Più vicino alla seconda fazione, il presidente del Lanusei Daniele Arras che, pur riconoscendo che in questo modo si riuscirebbe a far respirare, economicamente parlando, l’attuale Serie C, auspica un intervento più decisivo nei confronti delle problematiche strettamente relative alla quarta serie. Infatti, nonostante “la proposta non risulti formalizzata da fonti ufficiali, è evidente che risponde alla necessità di dare sostenibilità economica alla Serie C. Per il resto, per il campionato di serie D e per i dilettanti non ci sono grandi cambiamenti, anche perché non è contemplato il problema delle risorse. Auspico ben altro per il mondo dei dilettanti, perchè questa riforma non sembra venire incontro alle nostre esigenze. Dal punto di vista della sostenibilità della D non porta grandi cambiamenti. Quello che conta è il numero di risorse che si riuscirà ad ottenere tramite provvedimenti del governo e attraverso la condivisione di risorse tra leghe più ricche e leghe più esposte alla crisi. Per ora, qualora dovesse concretizzarsi, non vediamo alcun vantaggio, ma sono certo che il presidente Sibilia saprà far valere i nostri interessi.“