In un momento così particolare e doloroso che ha colpito la Nazione, non è facile parlare di calcio giocato: la Redazione di TuttoSerieD, ha intercettato uno dei protagonisti del Girone E, Maurizio Peluso, bomber del Foligno, per capire il suo punto di vista in merito a questa situazione: “E’ un grande dispiacere. E’ stata una cosa inaspettata e c’è tanta preoccupazione per la salute e l’economia del Paese. Dobbiamo reagire, cercando di essere quanto più positivi possibile, con la speranza che riusciamo a risolvere il tutto il prima possibile”.
RIPRESA – “Il Presidente Sibilia vorrà cercare di chiudere il campionato, perché potrebbe essere la cosa che crei meno problematiche. Al primo posto c’è la salute, se non ci sono i presupposti per andare avanti e tutelare i calciatori, sarebbe giusto non giocare, trovando un accordo tra società e noi giocatori. Sono state giocate 26 partite, la cosa che potrebbe creare meno problemi, è solo il discorso delle promozioni, senza retrocessioni, facendo salire le squadre che sono prime in classifica e poi valutare. Non ho bacchetta, è una situazione complessa e c’è gente più preparata di me che sappia trovare la giusta soluzione”.
STIPENDI – “Il 90-95% dei giocatori fa questo per lavoro. Tantissimi sono fuori regione, in tanti hanno famiglie e sicuramente molti vorrebbero tornare a giocare a pallone, per percepire lo stipendio, in quante molte società si sentono in diritto di non pagare. La cosa più giusta è di non ritornare a giocare, nessuno può adottare il protocollo che il Governo ha dato per la sicurezza dei calciatori. La speranza è che la Lega possa dare una mano a calciatori e società per trovare un punto di incontro per limitare i danni. Non è giusto che i calciatori perdano 3 mesi, allo stesso tempo non è giusto che le società paghino tutti e tre i mesi. Urge un punto di incontro. I contratti che ci sono oggi hanno poco valore, e lo sappiamo tutti: io in passato ho avuto a che fare con gente poco seria, nonostante ho vinto le vertenze e non ho preso un euro da questi signori, considerando che devono dare ‘una barca di soldi’ a tantissimi calciatori. Spero che questo momento che il Coronavirus ci ha regalato, negativamente parlando, a livello calcistico, dia quella forza a chi ci rappresenta di riformulare i contratti. Perché in D o diventiamo semi-professionisti o è giusto diventare dilettanti nel vero senso della parola, vedendo tutti i sacrifici che facciamo durante la settimana. Poi bisogna considerare anche il fatto che molti presidenti sono preoccupati per le loro aziende, il mio augurio è che ci sia una grossa mano dalla Lega. Allo stesso tempo i presidenti, però, si dovrebbero mettere una mano sul cuore per poi trattare con i calciatori. Ho sentito tantissimi amici che stanno cercando di trovare un compromesso con i presidenti per i 3 mesi, considerando che 2/3 del campionato è stato giocato e tantissime squadre hanno raggiunto l’obiettivo. E poi è un mese e mezzo che continuiamo ad allenarci e ci teniamo in forma… In Italia non c’è unanimità, ci sono tante Leghe che non si parlano a differenza di tanti altri Paesi. La Serie D è la meno tutelata ed è allo stesso tempo tra le più importanti come categoria, a livello numerico e per ciò che rappresenta. Sarei anche del parere, meno squadre, con società più solide e più tutela verso i calciatori”.
BILANCIO STAGIONALE – “La stagione è stata perfetta: il settimo posto raggiunto equivale ad una vittoria del campionato, perché era il nostro obiettivo. Vanno fatti i complimenti alla società, soprattutto nuova e che è ripartita dalla Promozione e in 3 anni è in D. E’ una piazza importante e storica, e mi auguro che il prossimo anno possa essere una stagione per migliorarsi. A livello personale, sono contento di aver dimostrato che sto bene: l’anno scorso sono sceso in Eccellenza, ho fatto una scelta di vita e poi venivo da una stagione in cui ho avuto problemi fisici ed economici. Quell’estate ho avuto ho tante richieste in D, e poi ho avuto la chiamata del Foligno, una piazza importantissima e seria, e ho accettato questa sfida. Abbiamo vinto il campionato in Eccellenza e quest’anno seriamente abbiamo fatto un buon campionato in D. Ho dimostrato di essere il solito Peluso, e sono orgoglioso di questo visto a 35 anni ho tanta voglia di sudare, crescere, mettermi in competizione con altri calciatori e divertirmi”.
MESSAGGIO – “Mi auguro che questa situazione si risolva: il calcio è motivo di leggerezza e felicità, con la speranza che ad agosto si possa riprendere. E poi in tanti scrivono del massimo campionato italiano: ma io non vedo l’ora di vedere una partita di Serie A, sto a casa chiuso da più di un mese e sto diventando matto. Con il calcio saremmo più spensierati: è normale che se si riparte, si salvaguarda la salute. Un abbraccio forte ai tifosi con la speranza di vederli presto, mi auguro che nei prossimi anni ci si possa divertire insieme. C’è un grandissimo affetto reciproco, ricevo sempre tanti attestati di stima e sono onorato di far parte di questa famiglia”.
Ringraziamo Maurizio Peluso e l’ufficio stampa del Foligno per la disponibilità e cordialità mostrata ai nostri microfoni.