In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, l’estremo difensore e Capitano del Roccella Jonica, Tommaso Scuffia.
L’esperto Calciatore marchigiano, giunto alla terza Stagione in maglia amaranto, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Tommaso, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Penso che si stia vivendo un momento di crisi profonda in tutti i settori, non solo nel nostro. È un po’ come stare in guerra. Io mi sto continuando ad allenare nel rispetto delle regole, quindi quello che riesco a fare lo faccio nel cortile di casa o nel salotto. Per il resto, mi divido tra il sistemare la casa e cercare di far stare bene mia moglie che è in dolce attesa.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
È molto difficile dire se si possa ripartire o meno. Io, dal mio punto di vista, penso che non ci siano i presupposti per poter ripartire, in quanto fino a quando ci saranno ancora contagi in Italia e nel resto del mondo, non saremo mai al sicuro. Però sono del parere che se questa pandemia cessasse totalmente nel giro di poco tempo, si potrebbe optare per giocare entro il 30 Giugno.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Si, la paura è abbastanza diffusa, perché molte Società dilettantistiche vivono grazie agli incassi della Domenica o alle piccole sponsorizzazioni ricevute dagli imprenditori locali e in questo momento di crisi anche le piccole aziende, quelle che prima aiutavano concretamente le varie Società, non sono più in grado di poter garantire anche un aiuto minimo. Di conseguenza, ci troveremo sicuramente con molte realtà di Serie D costrette a fronteggiare una crisi profonda.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Penso che questo rischio ci sia assolutamente, in quanto, come dicevo prima, con l’economia ferma e con lo Stato che in questo momento non si sta muovendo affatto per sostenere il nostro settore, si potrà andare incontro alla scomparsa di alcune piccole o non troppo solide Società dilettantistiche. Perché, parliamoci chiaro, molte squadre provengono da piccoli paesi e quindi non hanno un bacino d’utenza ed un supporto economico così grande da potersi permettere uno stop generale in questo momento, senza godere del minimo introito. Per quanto riguarda noi Calciatori, abbiamo dalla nostra parte l’A.I.C., ovvero l’Associazione Italiana Calciatori, che sta cercando quantomeno di arrivare ad un accordo con le Società per far sì che i nostri stipendi vengano salvaguardati.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
In questo caso credo che si debba prendere una decisione molto forte e decisa, perché tornare in campo e giocare ogni tre giorni non è una cosa fattibile, in quanto non avremmo il tempo materiale per poter ritornare in forma e quindi si andrebbe incontro a partite in cui, solo quelle compagini che possono contare su di una rosa più ampia, potranno dire la propria, mentre le realtà più piccole e meno blasonate rischierebbero di ritrovarsi nel calderone della zona retrocessione senza neanche accorgersene.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Tommaso Scuffia, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Personalmente non suggerirei nulla, perché parliamo di una decisione non difficile, ma di più. Però, se dovessi proprio essere obbligato a decidere, opterei per congelare la classifica dell’ultima Giornata utile e completa. A parità di partite giocate si stabilirebbero promozioni, retrocessioni e permanenze dirette. Nel caso di arrivo a pari punti, si potrebbe tenere conto degli scontri diretti e successivamente della differenza reti. Però resterebbe sempre la problematica legata al numero esatto delle retrocessioni. Quante ne dovranno retrocedere? Due? Quattro? Non ci potrebbe mai essere una scelta giusta e meno polemica, in qualunque direzione si scegliesse di andare.
Lo stop al Campionato è arrivato proprio nel momento migliore per il “tuo” Roccella. Avevate messo insieme una serie di risultati utili, sfoderando prestazioni di grande spessore e tu ti sei distinto, come sempre, come il leader del gruppo e di un reparto che è tutt’ora la terza miglior difesa del Girone I. C’erano tutti i presupposti per tirarsi fuori anche dalla zona Play-Out e adesso invece, il destino vostro e di tutte le altre Società, non è più nelle vostre mani ma in quelle degli Organi Federali. Pensando alla tua squadra, al di là di quanto stia accadendo oggi nel mondo, da Capitano e uomo molto legato ai colori amaranto, quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri rispetto all’epilogo di una Stagione che non ha ancora espresso alcun verdetto? Ai tuoi compagni, ai tifosi e a tutto l’ambiente roccellese, c’è qualcosa che senti di dire in particolare?
Purtroppo Sì, questo stop è arrivato in un momento a noi molto favorevole, in quanto avevamo iniziato a mettere in cascina punti preziosi e avevamo comunque un calendario che in un certo senso veniva dalla nostra parte. Delle ultime otto gare avremmo dovuto disputarne cinque in casa e tre fuori, quindi avremmo potuto sicuramente dire la nostra per poterci salvare direttamente. Per quanto riguarda i miei compagni, devo solo ringraziarli per tutto quello che hanno fatto fino ad oggi. Non è un caso se si arriva ad essere la terza miglior difesa del Girone e se ci siamo arrivati non è merito mio, ma di tutti. Questo dato è maturato grazie al lavoro effettuato da tutto l’organico e alla costanza dimostrata in ogni singolo reparto. Ai tifosi e a tutta Roccella Jonica voglio solo dire grazie per esserci stati vicino anche nei momenti più brutti!
Si ringraziano Tommaso Scuffia e l’A.S.D. Roccella Jonica, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.