Primo posto solitario in classifica e a +5 dal Legnago Salus, l’A.C.D. Campodarsego era pronto, per la prima volta nella sua storia, a disputare il Campionato di Serie C, ma qualcosa improvvisamente ha distrutto questo sogno, il campionato dei Veneti si ferma alla 27esima giornata a causa del Coronavirus. Mentre il futuro è più che mai incerto, ieri a Sportitalia, sono state rivelate importanti novità sul format dei campionati che potrebbero rivoluzionare in modo importante il mondo della Serie C e D. In esclusiva per Tuttoseried.com è intervenuto il Direttore Sportivo Andrea Maniero:
Alla luce di quanto appreso, qual è il suo pensiero? “Come tutti i nuovi format, essi devono essere ben chiariti. Quella proposta potrebbe essere una soluzione interessante però ci saranno squadre importanti che perderanno lo status da professionista. Ci sono contratti in giro di due e tre anni, calciatori, direttori sportivi e dirigenti che devono rinunciare al professionismo, ai contributi e di conseguenza al fondo pensionistico. Il cambiamento comporta quindi l’abolizione di contratti biennali e triennali. E’ una riforma interessante dal punto di vista delle agevolazioni ma restano ancora ignoti i motivi e di che tipo saranno. Io parlerei più in generale, qualcosa va fatto a favore degli imprenditori che investono nel calcio e che non hanno risorse. I tecnicismi verranno poi studiati dalle persone competenti”.
Il Campodarsego è primo in classifica, c’è rammarico se si decreta lo stop definitivo del campionato? “Il Campodarsego stava facendo e avrebbe fatto un grande campionato, nonostante i nove infortuni e una partita in meno rispetto alle altre, eravamo avanti meritatamente e questo non lo dico io ma i numeri e le altre squadre che ci hanno affrontato. Poi…lo stop! Mi dispiace moltissimo per vari motivi, in primis perché è venuta a crearsi una situazione difficile e grave per la salute di tutto il mondo. Sarà difficile uscirne dal punto d vista psicologico e sociale perché in Italia si vive di calcio, tutti parlano di calcio e questo fa di esso un aspetto sociale di primaria importanza. Mi è dispiaciuto fermarmi perché ci si stava divertendo, vincere sul campo l’ultima partita e gioire, abbracciarsi e festeggiare come si fa usualmente, credo che non lo si potrà più fare”.
Quale soluzione consiglierebbe ia vertici di Lega? “Non sono in grado di dire se è stato giusto o sbagliato fermare i campionati, mi sono adeguato alle decisioni prese e spero di ripartire presto. Io penso che i campionati stanno dicendo delle cose, se uno è onesto ammette che il Monza o il Vicenza è più forte delle altre, nel 99% dei casi tutte le squadre sono prime meritatamente, i valori del campo sino a quel periodo sono stati veritieri vedi Mantova, Palermo e Campodarsego. Se esistono dei valori etici è giusto che queste squadre vadano su. Diverso è il caso delle retrocessioni, a mio avviso sono meno giuste rispetto alle promozioni perché nelle retrocessioni vai a togliere qualcosa a qualcuno. In questo momento di difficoltà dobbiamo darci tutti una mano, accettare i verdetti di promozione. Proporrei di non far retrocedere nessuno rimandando al prossimo anno le retrocessioni e risistemare in due anni la composizione dei gironi. Non considero i play off perché contano ben poco in Serie D”.
Sulla questione stipendi che soluzione state adottando? “Io in quanto direttore sportivo ho già affrontato il tema sia con il presidente che con i miei calciatori. Il Ministro Spadafore ha ribadito che se non c’è prestazione non c’è compenso e così uno se ne lava le mani. Io non penso che sia una cosa giusta perché i calciatori fanno questo di mestiere, hanno famiglie. In rosa abbiamo vari giovani e vorrei trattare il discorso in maniera singola conoscendo le diverse situazioni. La volontà del presidente è di chiudere al più presto questo discorso considerando anche il fatto che molti hanno avuto un risparmio di rimborsi spesa restando tre mesi a casa. Stiamo cercando di trovare un accordo economico conciliatore. La Società vuole coprire il più possibile il restante delle spettanze valutando anche i 600 euro messi a disposizione dal Governo per gli atleti e collaboratori sportivi. Noi agiremo così, facendo un calcolo di chi ha percepito o meno l’indennità. I calciatori non vedono l’ora di ricominciare e progettare così la nuova stagione, adottando le dovute misure di sicurezza”.
Il Campodarsego sta progettando la nuova stagione? “A causa delle restrizioni dettate dal Governo sono riuscito ad andare in sede solo un paio di volte. Nell’attesa mi sto aggiornando, sto mettendo giù un progetto sostenibile con il format attuale e i costi attuali, per dare al presidente un progetto sostenibile per la nostra realtà che è cosa abbastanza diversa da altre realtà importanti come Piacenza, Padova e Cesena. Quello che è deterrente in questo momento è il tempo che passa, più si aspetta e più si intacca il prossimo campionato, si deve essere celeri nelle decisioni, un operatore del settore deve avere il tempo di progettare la nuova stagione calcistica soprattutto dal punto di vista economico”.
Si ringrazia il Direttore Andrea Maniero e la Società A.C.D.Campodarsego per la disponibilità.