In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il centrocampista del Pineto, Alberto Acquadro.
Il 24enne atleta piemontese, autentico faro del centrocampo biancazzurro, vincitore di un Campionato e di una Coppa Italia di Lega Pro nella Stagione 2016/17 con il Venezia dell’allora tecnico Filippo Inzaghi, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Alberto, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente stia avvenendo nel mondo?
Stiamo vivendo indubbiamente un momento molto difficile. Non è mai accaduto nulla di simile, nel Calcio, e nel mondo intero. Abbiamo a che fare con un virus molto difficile da contrastare, che si è diffuso molto velocemente in ogni parte del pianeta. Fortunatamente io sto bene, sto trascorrendo la quarantena a casa mia, con i miei genitori. Durante il giorno mi alleno, guardo dei film e cerco di passare il tempo nella maniera più utile possibile. Potendo usufruire di un piccolo giardino, cerco di adattarmi agli spazi che ho a disposizione, seguendo il programma di allenamento fornitoci dalla Società. Cerchiamo di attenerci alle direttive che ci sono state imposte dal Governo, sperando che si risolva tutto al più presto, affinché ognuno di noi torni alla piena normalità.
Col passare dei giorni, sembrano sempre più alte le probabilità che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che continuino a non sussistere le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che effettivamente non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari anche in estate inoltrata?
Penso che da parte di tutti i giocatori e dei vari staff tecnici, ci sia la volontà di ripartire, anche se ciò dovesse accadere in estate inoltrata. È chiaro che però, la priorità, siano la sicurezza e la salute di tutti. Se prima non si riuscisse a normalizzare la situazione sotto l’aspetto sanitario, sarà pressoché impossibile ripartire. Il nostro auspicio è proprio quello di riprendere il Campionato, per portare a termine il percorso iniziato la scorsa estate. Noi giochiamo a calcio per divertimento, ma anche per lavoro e dietro la nostra volontà di ripartire, c’è inevitabilmente una motivazione di carattere economico, oltre che prettamente sportivo.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Il problema legato alle tutele e alle garanzie degli atleti dilettanti, è un problema che appartiene alla categoria da tantissimi anni. Oggi, firmando un contratto con una Società di Serie D, si è consapevoli di poter andare incontro al rischio di perdere dei soldi o, quantomeno, di non prendere gran parte del corrispettivo pattuito. A Pineto siamo molto fortunati. Abbiamo alle spalle una Società solida, sana e che ha sin qui rispettato tutti gli impegni presi con i vari tesserati. Perciò, questo Club, non rientra minimamente nella cerchia di quelle realtà che fanno Calcio pur non essendone in condizione. So benissimo che ci siano situazioni difficilissime, specie al centro-sud della penisola, e questo è un qualcosa che non può protrarsi oltre e su cui la Lega è chiamata ad intervenire con provvedimenti drastici, che diano un minimo appoggio a tutti quei calciatori che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Sicuramente Lega e Governo dovrebbero intervenire per salvaguardare questa categoria. In Serie A e B hanno molti meno problemi da affrontare e il mondo del calcio dilettantistico merita ancor più attenzione rispetto alle Serie maggiori. In Inghilterra, Club e giocatori di Premier League e Championship, hanno contribuito economicamente per salvare le Categorie minori e questa potrebbe essere una soluzione auspicabile anche in Italia. Purtroppo, già da diversi anni, assistiamo ad un numero cospicuo di fallimenti societari che condizionano la vita e la carriera di tanti addetti ai lavori e credo che in un futuro prossimo, senza opportune riforme e controlli serrati, si sia destinati ad assistere a scenari ancora peggiori. Molti Presidenti stanno già accusando la crisi economica che li costringerà ad avere un occhio di riguardo alle proprie aziende, piuttosto che alle squadre nelle quali siano soliti investire. Non so se verranno meno diverse realtà calcistiche l’anno prossimo, ma sono convinto che un sostegno concreto sia indispensabile, proprio per garantire un futuro sostenibile alle Società e ai Calciatori che appartengono a questa categoria.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane per la propria salute. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da ben più di un mese siano tutti completamente fermi. Il Pineto è attualmente al quinto posto nella classifica del Girone F, in piena zona Play-Off. In considerazione della vostra posizione di classifica, che lascia ancora aperto qualunque tipo di scenario, mancando sulla carta altre otto gare, quali aspettative avvolgono l’ambiente biancazzurro in questo momento?
Penso che parlare di Stagione “falsata” sia eccessivo. Anche se, nel caso in cui la promozione venisse assegnata a tavolino al Matelica, si andrebbe a concretizzare un verdetto ingiusto, a mio avviso. Mi metterei soprattutto nei panni di S.N. Notaresco e Campobasso, che sono lì a tre punti e con tutte le possibilità di raggiungere il primato attraverso la disputa delle ultime otto gare. Fare una considerazione piuttosto che un’altra, dipende molto dagli obiettivi finali di ognuno. Chi ora stia in testa, è chiaro che spinga per una chiusura anticipata. Chi sta dietro, al contrario, vuole ripartire a tutti i costi e, tra questi, ci siamo anche noi. Probabilmente sarebbe difficile lottare per il primato, visto che siamo a dodici punti dalla vetta, ma cercheremmo senz’altro di centrare un piazzamento ancor più importante di quello attuale.
Nel caso in cui non si potesse fare a meno di chiudere anticipatamente la corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. In tal caso, quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Alberto Acquadro, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Se toccasse a me decidere, di certo non assegnerei la promozione a tavolino alle attuali prime, ma aspetterei che ci fossero le condizioni per poter disputare dei Play-Off in gara unica, dando la possibilità, alle formazioni meglio piazzate in classifica, di giocare in casa ed essere avvantaggiate anche in caso di pareggio. Così facendo, noi, che vi parteciperemmo da quinti classificati, dovremmo giocare sempre e solo per vincere. Si tratterebbe di un format particolare, ma in questo modo, si darebbe a tutti la possibilità di giocare le rispettive chances sino in fondo. Non ce la faccio proprio a pensare che il Campionato si possa concludere con dei verdetti a tavolino, specie nel nostro Girone, dove ci sarebbero ancora troppi scontri diretti da giocare nelle otto restanti gare. Sulla carta potrebbe accadere ancora di tutto, ma non possiamo far altro che rimetterci nelle mani di chi dovrà determinare le sorti di questa Stagione, sperando che decida nella maniera più equa e regolare possibile.
Parliamo per un attimo delle dinamiche strettamente legate al campo e di quella che è stata la tua Stagione. Che tipo di annata è stata quest’ultima, a livello personale? Volendo produrre un bilancio, fino ovviamente al momento dello stop, come valuteresti il tuo rendimento complessivo?
Sono arrivato a Pineto con l’idea di provare a vincere il Campionato con indosso questa maglia, sposando il progetto importante di una Società ambiziosa e con un grande Presidente alle spalle. Dal punto di vista personale, sono abbastanza soddisfatto del mio rendimento complessivo. Ho segnato quattro gol e fornito undici assist, perciò, valutando ogni aspetto, penso sia stata una buonissima Stagione. E se riuscissimo a tornare in campo, spero di poter fare ancora meglio.
Con le tue prestazioni sempre di altissimo livello, è logico che si parli insistentemente di te in ottica mercato. Riguardo agli obiettivi futuri, quali sono le aspirazioni legate proprio al proseguo della tua carriera?
Non posso nascondere che il mio obiettivo sia quello di tornare tra i Professionisti il prima possibile. Che sia con il Pineto, o con un’altra Società, la mia aspirazione è questa e ci tengo particolarmente ad esaudirla. Spero che, una volta normalizzatasi questa difficile situazione, io possa giocare in Lega Pro, magari già a partire dalla prossima Stagione.
Sin qui, la Stagione del Pineto, al di là di qualche inaspettato passo falso, è stata di ottimo profilo. Ad oggi sareste tra le prime cinque ed avreste teoricamente centrato un piazzamento Play-Off. Nel complesso, in attesa che ne si conosca l’epilogo, che Stagione è stata quella del Pineto? E la possibilità che non possiate tornare in campo per centrare un piazzamento ancor più esaltante, quanto rammarico comporterebbe all’interno del gruppo?
Sicuramente potevamo fare di più e i tre cambi di guida tecnica testimoniano le effettive difficoltà che abbiamo incontrato durante la Stagione. La squadra ha un potenziale importante, ma a volte, purtroppo, non è riuscita ad esprimersi per quelli che sono i reali valori dell’organico. I rimpianti, per non aver fatto più punti con le cosiddette medio-piccole, sono tanti. Abbiamo concretizzato un ruolino eccezionale con le “grandi”, facendo risultato con tutti e su quasi tutti i campi. Forse, tra le prime cinque, abbiamo ottenuto il maggior numero di punti negli scontri diretti, e se siamo solo al quinto posto, a dodici lunghezze dalla vetta, penso che sia dovuto in gran parte ai numerosi passi falsi compiuti contro formazioni di medio-bassa classifica, con punti pesantissimi persi spesso nei minuti finali di gara. Se questa squadra oggi fosse tra le prime tre, non ci sarebbe nulla di strano, anzi. Anche per questo noi continuiamo a sperare che ci siano i margini per una ripresa. Prima dello stop avevamo palesato una positiva continuità di risultati e questa sosta forzata ci è pesata, se possibile, ancor più del normale. Se il Campionato si chiudesse anzitempo, il rammarico all’interno del gruppo sarebbe enorme. Ci terremmo tanto a chiudere il torneo nel migliore dei modi, anche perché la Società e lo staff tecnico ci tengono tantissimo e meritano, sino in fondo, il massimo del nostro impegno.
In conclusione, c’è un messaggio, un augurio, un auspicio, che intendi rivolgere ai tuoi compagni, ai tecnici, al Club, ai tifosi e all’intero ambiente biancazzurro?
Spero vivamente che tutti stiano bene e che godano di ottima salute. L’auspicio che voglio rivolgere ai miei compagni, al club e ai tifosi, è quello di uscire rapidamente da questa triste situazione, ritrovandoci tutti insieme, il prima possibile, per esultare e gioire sul campo, proprio come abbiam fatto fino a qualche settimana addietro.
Si ringraziano Alberto Acquadro e l’A.S.D. Pineto Calcio 1962, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.